giovedì 15 settembre 2011

funny story of a miracle



Come intontito dopo giorni di silenzio.
Come assopito nella mia nicchia ecologica riprendo a buttare giù qualche riga, sempre più convinto che la vita possa  riservare qualche piacevole sorpresa.
Sarà il tramonto di cui ho goduto ieri sera, saranno forse gli abbracci che mi hanno avvolto questa notte?
o sarà il miracolo di aver perso il telefonino in una città che mi è in gran parte sconosciuta e di averlo recuperato in un bar "da fighetti" a meno di ventiquattro ore di distanza?
Tutto è cominciato ieri.

Scendo dal treno incredibilmente contento; la temperatura è gradevole e nonostante siano le sei del pomeriggio farò un bagno al mare nel giro di un'ora al massimo. Accendo l'mp3 per farmi cullare durante la passeggiata da musica ucraina e scopro che ha tre tacche di batteria su tre! ringrazio mentalmente una qualche entità superiore che permette che cose così gradevoli ci capitino ma non faccio in tempo a finire con i ringraziamenti che scopro nel supermarket della stazione 3x0,33l di Moretti all'incredibile prezzo di 1,40 euro. se IO ha ragione e il karma esiste il minimo che mi possa capitare è venire investito da un auto di suore guidata da un mendicante cieco. non assicurata.
Non è così e quindi, pimpante, mi avvio lungo la pista pedonale.

Qualche passo, guardandomi attorno, sempre più fiero di essere un instancabile podista, cosa che mi permette di risparmiare un CAPITALE di biglietti per i mezzi pubblici e mi rendo conto che la batteria del telefono sta per esaurirsi. Ritengo così opportuno avvisare la donzella alias phantom S che mi trova sul lungomare quando finirà con i suoi impegni.

il resto è normale amministrazione, cambio d'abito, tuffo in mare, fase di asciugatura, birra, sigaretta, qualche pagina del caro Dostoevskij, altro bagno, altra birra e altra sigaretta. Raggruppo le mie cose, carico lo zaino e decido di scrivere alla musa con i 23 secondi di autonomia residua che il telefono mi concederà.

Un attimo.

il telefono?

frugo nello zaino. non c'è. frugo nelle tasche. nemmeno. frugo nel cervello ricostruendo il mio percorso. lasciamo stare.
IL KARMA. pace, ho una scheda telefonica, farò una chiamata a lady B, il suo numero ce l'ho! gli attimi che intercorrono tra l'inserimento della scheda telefonica nell'apposito vano e il momento in cui viene visualizzato il credito sul display vi assicuro che sono eterni. la scheda è scaduta. vabbè, metto una moneta da 50 cent, l'ultima moneta che mi è rimasta. compongo il numero e dopo qualche squillo dall'altro capo una voce:

pronto? pronto? pronto??

CAZZO, l'unico apparecchio non funzionante ho trovato?!?
intanto gli scatti salgono, così che i cent rimasti sono 30. sconforto e qualche imprecazione. tuttavia ricordo che in quelle cabine sono concepiti pure gli sms! ed ecco fatto. serata confortante, il telefono l'ho riavuto in mattinata. cosa ci può essere di meglio?!?

l'operaio del cantiere accanto con mezzo metro di dito nel naso o un'aula studio che sa di sudore ai primi di settembre



(preciso che la foto ideale era quella dell'operaio ma mi ha scoperto mentre tentavo di scattarla)

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