giovedì 22 dicembre 2011

Il Topo Michele













Stanley Kubric e i charlie lo avevano capito molti anni fa.



      

           

     



  
   
























lunedì 19 dicembre 2011

Tits,Zitzen,Tetas... in other words: TETTE.



Il modo più facile per far passare un messaggio sono le tette.

Mostrate delle tette e sicuramente l'attenzione del vostro interlocutore sarà alle stelle:






Volete parlare del surriscaldamento globale?
Tette.

Volete spiegare un programma politico?
Tette.

Volete pubblicizzare la vostra azienda?
Tette.
(Zanatta vetro lo ha capito ormai da tempo. La maggior parte di voi ha sicuramente trovato risposte alle domande indecenti dell'infanzia e soddisfatto i pruriti della prima adolescenza grazie a questa geniale pubblicità da prima serata)

Volete che si parli di voi?
Tette.

Notare bene: le tette non attirano soltanto l'attenzione maschile, anche le donne sono assai propense ad osservare criticamente i seni più o meno prosperosi che vengono proposti ai loro occhi. 

Le domande saranno:
Sono finte? (Sì, sicuramente lo sono)
Perché sono così sode? (Perché sono finte)
Perché sono così grandi? ( Perché sono finte)
Perché le mie non sono così? (Perché le tue non sono finte, oppure il tuo chirurgo plastico fa schifo)

Per entrambi i sessi la risposta comportamentale sarà la stessa: cercare un bagno.

Inutile dire cosa farà un uomo, una volta raggiunto "il posticino privato" ( che può anche essere un cesso imbrattato di una stazione malfamata ).

La donna invece darà una sbirciatina al suo armamentario, sistemerà il reggiseno, magari lo riempirà con un po' di carta igienica.

Ormai le tette non sono più roba da donna comunque.

O comunque non sono roba caratteristica della donna. 

Guardate LUI
( Non è un transessuale ragazzi, e sì, dovete farvi qualche domanda sulle vostre tendenze sessuali).






Non sono nemmeno roba solo umana, la frutta è splendidamente rappresentativa.









Musa.

venerdì 16 dicembre 2011

strictly commercial


salgo in auto.


saluti di rito, il racconto della mini vacanza itinerante,con tanto di transessuale "conosciuto" in una discoteca mi regala immense emozioni. e brividi.
sostiamo in divieto ad attendere il terzo. giunge e partiamo.

il vetro dell'auto è sporco, addirittura unto.
ma il guidatore continua a sostenere che ci vede benissimo. dice che è più preoccupato per le gomme, che non tengono sul bagnato. gli spieghiamo che in realtà più son morbide e più tengono, ma non vuole ammettere di aver detto una cazzata.

quello che non guida mi chiede del blog.

"come sta andando?"
"mmm, cazzo, è lì, ma ci crediamo!"
"NO, DEVI INDICIZZARLO, e postare un post al giorno!"

ora, QUA, lo prometto, ci impegneremo di più. anche perchè è il suo lavoro, ne saprà più di me.



ma si sa, nel terzo millennio la PUBBLICITA' è quella che conta.







e se lui dovesse vendere intimo avrebbe già un piede dentro la porta.



della galera





thanks for the discomfort



tutti comincia con un disagio;

sciopero del personale FS, non che di solito si spacchino la schiena, mio padre (dipendente) non me ne abbia a male ma è la satira. 
un'ora in stazione, a guardare smarrito e impaurito il tabellone di arrivi e partenze. come un cucciolotto. 
decido di atteggiarmi per un attimo da macchinista, e mi affaccio all'ufficio del dirigente movimento chiedendo con aria estremamente professionale: "il 2460 corre regolare?" 

no, nemmeno quello c'è. rientro a casa con le orecchie basse, mangio e dormo tutto il pomeriggio.

tutto è bene quel che finisce (bene), come la fiducia in trenitalia.

martedì 13 dicembre 2011

Santa Sucks.


Sul perché Santa Lucia è meglio di Babbo Natale:


Babbo Natale è obeso, un cattivo esempio, Santa Lucia no.

Babbo Natale è pacchiano, Santa Lucia no.

Babbo Natale è un ricco imprenditore che sfrutta la manodopera a basso costo e maltratta gli animali, Santa Lucia no.
( l'asinello è il suo "cane guida" e noi bambini lo ricompensiamo lasciando carote e fieno alla nostra finestra, insieme ai biscotti per la nostra beniamina )

Santa Lucia non può vedere le nostre malefatte e ci vuole bene comunque, Babbo Natale tiene una lista dei buoni e dei cattivi.

Santa Lucia cade in un giorno feriale quindi:
    ti rallegra decisamente la giornata.
    non ti costringe a passare ore a tavola con i parenti a rimpinzarti come un'oca. 
    è una lavoratrice, Babbo Natale un fannullone.

Santa Lucia porta regali utili, non ciofeghe come Babbo Natale.

Santa Lucia è vestita di stracci, non di una casacca rossa dai bottoni d'oro e stivali lucidi ai piedi come Babbo Natale. 
Ciò la rende irrimediabilmente più simpatica.




E poi Santa Lucia è una donna.


Santa Lucia, grazie.
Ti Voglio Bene.

Musa.

lunedì 12 dicembre 2011

Goldoni. Not Carlo*








39 preservativi e non sentirli.

un grazie sentito alla giornata mondiale per la prevenzione dell'AIDS.
grazie anche a voi, studenti di medicina che li regalavate.






"il sesso è peccato. farlo male"

- roberto freak antoni -

























* it's a joke about the surname of the famous playwright and librettist Carlo Goldoni; Goldoni in italian means condom.

sabato 10 dicembre 2011

Goodbyes









Un addio è necessario prima che ci si possa ritrovare.

Richard Bach    











venerdì 9 dicembre 2011

the killer smile




frenata. fischio degli pneumatici sull'asfalto e odore di gomma bruciata.
non è andata così, era per la suspance.

     ricomincio.

lo vedo, frenata blanda, quasi dolce. faccio scendere il finestrino lato passeggero e mormoro: "tajut?"
un ni, appena appena sussurrato. poi capisco.



"anche Giuda, in fondo,era circondato da persone stupende, eppure non era uno stinco di santo."
Solo Francesca era circondata da compagni come lei, Giusva non me ne abbia per il termine;



ma ragazzi, un briciolo d'educazione non ha mai ucciso nessuno. e Giusva non era in carcere per un saluto.


MICA SERVIVA IL SUO(*) SORRISO!



*suo di lui, personaggio ritratto in foto.

lunedì 5 dicembre 2011

better late than never





latitando. e aspettando un ritorno MEMORABILE.

o più semplicemente sommerso da impegni, dal fare cose, dal vedere persone. dal vedere amici che non vedevo da tanto, come QUELLO che defeca nelle aiuole della Milano2 per bene.

affogato in cocktail grandi come bacinelle. e nemmeno poco forti.

a "cercare" di somministrare una buona dose di Tavernello a chi spettava di diritto.

cercando di mangiare di tanto in tanto un gelato a Verona, il mese di novembre e con seigradisottozero.

e poi il professore del liceo, le ciliegie, la separazione, il socialismo, le cene con gli amici.

IL colloquio di lavoro, unico nel suo genere, unico su venti curriculum.

le cene con gli amici.

e le cene con gli amici.




ma più di tutto le amiche che si intrufolano di soppiatto a casa loro, che dal nostro arrivo si è trasformata in un magazzino, nel bel mezzo della notte, mentre tu sei lì duro a giocare al solitario. COMPLETAMENTE SBRONZE. barcollanti. con la parte del cervello deputata a registrare gli avvenimenti messa fuori uso dall'alcool.

stop.



Scoperte della settimana:

  • il peso immane della rete antigrandine, ma pur sempre minore del peso di vivere. (Vasco non me ne abbia a male, ndr.)
  • navi da crociera immense dirottate verso porti poi non così distanti dalla loro reale destinazione
  • winky winky wawa
  • la situazione finanziaria dei comuni italiani
  • Walter Szczerbiak
  • il lasso di tempo tra questo e il mio penultimo post. vergognoso. perdonatemi, e perdonami anche tu, IO.

sabato 3 dicembre 2011

Old Fogey















la risposta alla prima ovvia domande è no, non è un santone indiano. anche se ci va vicino.
la risposta alla seconda domanda è si, avete già visto da qualche parte l'hippie dall'imbarazzante barba della seconda foto. è george harris. 
la risposta alla terza domanda è sitar, nome di "quel coso che il tipo tiene sulle gambe".
la risposta alla quarta e ultima domanda è Ravi Shankar
la domanda naturalmente era "chi cazzo è questo vecchio?"

questo vecchio - del quale potete apprezzare l'invecchiamento in queste tre altrui fotografie - non è un tizio qualunque, ma bensì il miglior musicista vivente. o almeno così dice l'UNESCO. Lui è semplicemente la divinità del sitar, lo strumento di musica classica indiana per eccellenza (per noi ignoranti europei). la sua aura di misticismo e la velocità con la quale le sue dita si muovo sulle corde, hanno persino spinto i beatles ad un pellegrinaggio nella sua lontana india, non tanto per ripristinare un protettorato inglese, quanto per farsi infondere la musica indostana. inutilmente.
novantunenne oramai, ha lasciato le redini alle due figlie. la prima si chiama Anoushka Shankar e continua a portare il sitar in giro per il mondo.
la seconda, la più grande, si chiama Norah Jones.
si. quella Norah Jones.














nella prossima puntata di "musicisti impresentabili": lui