mercoledì 4 gennaio 2012

Capitolo 1. Narciso.







Alla formica
Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l'avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.




Sigaretta in una mano e birra nell'altra. E' cosi che narciso comincia a raccontarmi della sua ultima settimana. Premessa: naturalmente i suoi genitori non si sono presentati all'anagrafe con questo nome, è solo che lui sostiene di esserlo, di essere un pò narciso. Non a torto. Siamo seduti sul suo divano e sorseggiamo dell'ottima weisser appena colta dal frigo; l'alternativa era l'ennesima serata divanotivvifamiglia e la scelta non è stata difficile. pacato e tranquillo, sono pronto, si comincia. Lunga dissertazione sul tema "io e la mia settimana di sesso", relatore il dott. narciso. Il suo è un concitato monologo ricco di gesti, sorrisoni e particolari buttati con casuale maestria; non è ancora un eccelso oratore, si nota che vorrebbe arrivare subito alle conclusioni, a quanto è bravo nella difficile arte del sesso, ma dalla sua ha l'uso di pause ad effetto e il raccontare le cose in maniera cronologica, tant'è che un'ipotetica invidia viene subito sottomessa alla curiosita e al piacere dell'ascolto. Molte parole dopo, la narrazione finisce con la ragazza che chiede in estasi "ma come hai fatto a farmi venire così presto??" yeah fratello! gli schiaffo il cinque con pugno. Pienamente meritato. mi ha appena ragguagliato sulla sua settimana di sano sesso, prolungato e reiterato, e lo ha fatto mentre sono seduto sul divano protagonista di una di queste avventure. Fortunatamente centrava il coito femminile, non quello maschile. sta raccontando quanto sia il nuovo peter north a un tizio, io, che non tocca un paio di mutandine da chissa quanto tempo, e lo sta raccontando dannatamente bene. a quanto pare ha trovato infine la sua vagina dalle scopate d'oro, due paia di labbra che hanno messo a dura prova il suo addominale - uno - nuovo di zecca, spuntato credo il mese scorso. umidi umori, gambe tremanti, sudore lungo le schiene e muscoli tesi, frasi sussurrate e botte d'autostima. lui si che se la spassa, narciso. passano due giorni e il mio cellulare vibrante mi comunica che qualcuno vuole comunicare con me. è narciso. il messaggio e pragomatico e laconico e recita "cicca?". non bisogna essere acuti per capire che fumarsi in malsana compagnia una sigaretta non è altro che un pretesto per parlare: non servono forse a questo? se poi si aggiunge che non fumo, il messaggio intrinseco diventa lampante. "ho prove stasera, mi dispiace". "facciamo la strada assieme?". oh, cosa sarà successo per meritare un racconto che implica cinque minuti a piedi? i quindici minuti di fama warholiana lui se li prende a rate. arrivo al rendez-vous e lo vedo giusto arrivare in lontananza. 30 metri, mi fa il segno della pace. 20 metri, sorrisone. ricambio. 10 metri, commento estasiato sul potere spirituale di bob marley. 1 metro, mi infila una cuffia nell'orecchio per far apprezzare anche a me 3 secondi di vibrante raggae. abbiamo poco tempo, gli do subito il là; "come te la passi?". in tutta risposta, comincia a raffazzonare un paio di fatti, stavolta cronologicamente sparsi, riguardanti una cena e del nuovo fumo che gli era arrivato. senza nessuna scopata in mezzo. se non per raccontare qualcosa, c'è solo una cosa che può spingere un uomo ad attraversare a piedi il nostro paesino di tremila anime: della saggezza altrui sotto forma di consigli. o meglio, a posteriori, voleva qualcuno che approvasse il suo nuovo piano: il suo nuovo piano è "faro il prezioso."
"farai il prezioso? e cosa cazzo vuol dire?"
"voglio farmi un po desiderare"
"guarda che cosi stai facendo la tipa, vecchio, sei proprio una tipa"
"non è vero, sto facendo lo stronzo, non la tipa"
"la differenza?"
la sua espressione si fa interdetta. punto mio.
"veee! (ultima trovata in fatto di elisioni e soprannomi) guarda che farsi desiderare paga un sacco!" lui scopa, io no. punto suo, palla al centro.
"sentiamo allora questo tuo mirabolante piano"
"niente, tra mezz'ora passa da me per guardare un film e se nel mentre vorrà fare qualcosa, io non mi concederò."
"mmm sai che potrebbe funzionare? lei potrebbe entrare in quel particolare stato d'animo femminile di offesa preziosita anche chiamato alloralaprossimavoltanontelado e che, se è davvero come la descrivi tu, nel giro di 3 o 4 giorni si trasformerebbe in insaziabile voglia della tua alabarda scintillante"
a quest'idea, il suo volto si illumina e protende la mano per farsi schiaffare un altro cinque. Un cinque per la mia elucubrazione. la figa è sua però; figa batte elucubrazione, gli schiaffo il cinque. subito gli balena qualcosa negli occhi, e torna alla sua espressione da afflitto.
"però se faccio il prezioso, perdo la mia scopata serale. e poi cosa mi rimane?"
"la mano sinistra, ad esempio". Sarcasmo, lui è destrorso.
sembra non avermi sentito nemmeno, perchèun'idea sovrana deve aver fatto capolino e gli illumina il volto a giorno, un luna park. c'è cosi tanta luce ora sulla sua faccia da far concorrenza al mio annuale albero di natale.
"mi rimane...il fumo buono!" e cosi dicendo prorompe in un baritonale si della vittoria. ah, il caro vecchio potere che ha l'hashish sulle scelte. se fino a qualche istante prima doveva scegliere tra la formica e la cicala de la fontaniane, ora non ha piu importanza, perchè qualunque sarà l'insetto prescelto, sarà un insetto strafatto.
"vabbe dai, faro il prezioso domani.."
"ma cosacazzo...non è mica una dieta!"


02.01 del mattina. il cellulare si illumina. "uot...?"
metto a fuoco e leggo gli aggiornamenti dalla base. "forza di volonta inesistente, sotto zero! Il karma mi fa ridere, ho avuto l'una e l'altra cosa assieme, e non capita tutti i giorni... l'im the king and she's my queen" amore e fumo. 
ebbravo mr. forza di volonta, questo è decisamente un home run con festeggiamenti.







1 commento:

  1. ...figa batte elucubrazione..
    semplicemente fantastico!!!

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