Alla formica
Chiedo scusa alla favola
antica
se non mi piace l'avara
formica.
Io sto dalla parte della
cicala
che il più bel canto non
vende, regala.
Sigaretta in una mano e
birra nell'altra. E' cosi che narciso comincia a raccontarmi della sua
ultima settimana. Premessa: naturalmente i suoi genitori non si sono
presentati all'anagrafe con questo nome, è solo che lui sostiene di
esserlo, di essere un pò narciso. Non a torto. Siamo seduti sul suo
divano e sorseggiamo dell'ottima weisser appena colta dal frigo;
l'alternativa era l'ennesima serata divanotivvifamiglia e la scelta
non è stata difficile. pacato e tranquillo, sono pronto, si comincia.
Lunga dissertazione sul tema "io e la mia settimana di sesso",
relatore il dott. narciso. Il suo è un concitato monologo ricco di
gesti, sorrisoni e particolari buttati con casuale maestria; non è ancora un eccelso oratore, si nota che vorrebbe arrivare subito alle
conclusioni, a quanto è bravo nella difficile arte del sesso, ma
dalla sua ha l'uso di pause ad effetto e il raccontare le cose in
maniera cronologica, tant'è che un'ipotetica invidia viene subito
sottomessa alla curiosita e al piacere dell'ascolto. Molte parole
dopo, la narrazione finisce con la ragazza che chiede in estasi "ma
come hai fatto a farmi venire così presto??" yeah fratello! gli
schiaffo il cinque con pugno. Pienamente meritato. mi ha appena
ragguagliato sulla sua settimana di sano sesso, prolungato e
reiterato, e lo ha fatto mentre sono seduto sul divano protagonista
di una di queste avventure. Fortunatamente centrava il coito
femminile, non quello maschile. sta raccontando quanto sia il nuovo
peter north a un tizio, io, che non tocca un paio di mutandine da
chissa quanto tempo, e lo sta raccontando dannatamente bene. a quanto
pare ha trovato infine la sua vagina dalle scopate d'oro, due paia di
labbra che hanno messo a dura prova il suo addominale - uno - nuovo
di zecca, spuntato credo il mese scorso. umidi umori, gambe tremanti,
sudore lungo le schiene e muscoli tesi, frasi sussurrate e botte
d'autostima. lui si che se la spassa, narciso. passano due giorni e
il mio cellulare vibrante mi comunica che qualcuno vuole comunicare
con me. è narciso. il messaggio e pragomatico e laconico e recita
"cicca?". non bisogna essere acuti per capire che fumarsi
in malsana compagnia una sigaretta non è altro che un pretesto per
parlare: non servono forse a questo? se poi si aggiunge che non fumo,
il messaggio intrinseco diventa lampante. "ho prove stasera, mi
dispiace". "facciamo la strada assieme?". oh, cosa
sarà successo per meritare un racconto che implica cinque minuti a
piedi? i quindici minuti di fama warholiana lui se li prende a rate.
arrivo al rendez-vous e lo vedo giusto arrivare in lontananza. 30
metri, mi fa il segno della pace. 20 metri, sorrisone. ricambio. 10
metri, commento estasiato sul potere spirituale di bob marley. 1
metro, mi infila una cuffia nell'orecchio per far apprezzare anche a
me 3 secondi di vibrante raggae. abbiamo poco tempo, gli do subito il
là; "come te la passi?". in tutta risposta, comincia a
raffazzonare un paio di fatti, stavolta cronologicamente sparsi,
riguardanti una cena e del nuovo fumo che gli era arrivato. senza
nessuna scopata in mezzo. se non per raccontare qualcosa, c'è solo
una cosa che può spingere un uomo ad attraversare a piedi il nostro
paesino di tremila anime: della saggezza altrui sotto forma di
consigli. o meglio, a posteriori, voleva qualcuno che approvasse il
suo nuovo piano: il suo nuovo piano è "faro il prezioso."
"farai il prezioso?
e cosa cazzo vuol dire?"
"voglio farmi un po
desiderare"
"guarda che cosi
stai facendo la tipa, vecchio, sei proprio una tipa"
"non è vero, sto
facendo lo stronzo, non la tipa"
"la differenza?"
la sua espressione si fa
interdetta. punto mio.
"veee! (ultima
trovata in fatto di elisioni e soprannomi) guarda che farsi
desiderare paga un sacco!" lui scopa, io no. punto suo, palla al
centro.
"sentiamo allora
questo tuo mirabolante piano"
"niente, tra
mezz'ora passa da me per guardare un film e se nel mentre vorrà fare
qualcosa, io non mi concederò."
"mmm sai che
potrebbe funzionare? lei potrebbe entrare in quel particolare stato
d'animo femminile di offesa preziosita anche chiamato alloralaprossimavoltanontelado e che, se è davvero come la descrivi tu,
nel giro di 3 o 4 giorni si trasformerebbe in insaziabile voglia
della tua alabarda scintillante"
a quest'idea, il suo
volto si illumina e protende la mano per farsi schiaffare un altro
cinque. Un cinque per la mia elucubrazione. la figa è sua però; figa
batte elucubrazione, gli schiaffo il cinque. subito gli balena
qualcosa negli occhi, e torna alla sua espressione da afflitto.
"però se faccio il
prezioso, perdo la mia scopata serale. e poi cosa mi rimane?"
"la mano sinistra,
ad esempio". Sarcasmo, lui è destrorso.
sembra non avermi sentito
nemmeno, perchèun'idea sovrana deve aver fatto capolino e gli
illumina il volto a giorno, un luna park. c'è cosi tanta luce ora
sulla sua faccia da far concorrenza al mio annuale albero di natale.
"mi rimane...il fumo
buono!" e cosi dicendo prorompe in un baritonale si della
vittoria. ah, il caro vecchio potere che ha l'hashish sulle scelte.
se fino a qualche istante prima doveva scegliere tra la formica e la
cicala de la fontaniane, ora non ha piu importanza, perchè qualunque
sarà l'insetto prescelto, sarà un insetto strafatto.
"vabbe dai, faro il
prezioso domani.."
"ma cosacazzo...non è mica una dieta!"
02.01 del mattina. il
cellulare si illumina. "uot...?"
metto a fuoco e leggo gli
aggiornamenti dalla base. "forza di volonta inesistente, sotto
zero! Il karma mi fa ridere, ho avuto l'una e l'altra cosa assieme, e
non capita tutti i giorni... l'im the king and she's my queen"
amore e fumo.
ebbravo mr. forza di volonta, questo è decisamente un
home run con festeggiamenti.
...figa batte elucubrazione..
RispondiEliminasemplicemente fantastico!!!