nel sesso, come in cucina, ci vuole fantasia.
sperma ma con spunto.
il venticinque gennaio millenovecentoventritre, un insospettabili critico cinematografico* definisce il manifesto delle sette arti. ci imbastisce una motivazione pseudostorica e decide che dopo architettura e musica vengono pittura e scultura, propaggini dell'architettura, mentre poesia e danza per la squadra della musica. in maniera neutrale poi, ci poggia tranquillamente una settima e ultima arte: il cinema.
l'ottava è discussa. tre i concorrenti, ma radio-televisione e videogame non possono che guardare col solo binocolo il fumetto, giustamente asceso.
inutili le voci che lo spacciano per nona.
ma noi, appunto, a nove si vuole arrivare - oltre che un amico citare e uno spunto dare - e quindi ora pongo la domanda.
è la cucina, con la sua tradizionale nouvelle macrobiotica etnica vegetariana ipocalirica poliedricità, la nona arte?
è la cucina, con la sua tradizionale nouvelle macrobiotica etnica vegetariana ipocalirica poliedricità, la nona arte?
ai post l'ardua sentenza.
*ricciotto canudo, critico cinematografico nel 1923.
grazie al pene, due film girati.
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